Siderno: La “Corrado Alvaro” in prima linea contro le mafie

La Scuola "incontra online" il giudice Roberto Di Bella e il collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura per la lotta alla criminalità organizzata minorile.

Siderno: La Scuola “incontra online” il giudice Roberto Di Bella e il collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura per la lotta alla criminalità organizzata minorile.

Un incontro online di straordinaria intensità si è svolto presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “Corrado Alvaro” di Siderno, grazie alla collaborazione con l’Associazione Biesse, presieduta dalla dottoressa Bruna Siviglia. L’evento ha visto la partecipazione del giudice Roberto Di Bella, noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata minorile, e di Luigi Bonaventura, ex esponente della ‘ndrangheta oggi collaboratore di giustizia. A rendere ancora più significativo il convegno, il collegamento in diretta con l’I.I.S. “Rita Levi Montalcini” di Acqui Terme (AL) e I’I.T.I. “Renato Elia” di Castellammare di Stabia (NA), creando un vero e proprio ponte educativo tra Nord e Sud Italia, nel segno della memoria, della giustizia e dell’impegno civile.

Dopo i saluti istituzionali della dottoressa Bruna Siviglia, della dirigente scolastica della “Corrado Alvaro” Maria Natalia Simona liriti, della professoressa Fabiola Morello e della professoressa Rossella Verdiglione, ha preso la parola il giudice Di Bella. A seguire, un momento di grande impatto emotivo: l’intervista al collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura. Bonaventura ha raccontato la sua infanzia segnata dalla presenza soffocante della mafia: cresciuto in una famiglia di ‘ndrangheta, veniva addestrato fin da piccolo alla violenza. A soli dieci anni ricevette una pistola e fu istruito a montarla, smontarla e, infine, usarla. “Mi chiamavano il bambino soldato,” ha raccontato, con parole che hanno lasciato il pubblico in un silenzio colmo di emozione. Un’esperienza drammatica che lo condusse, ancora giovanissimo, a compiere un omicidio. La svolta arrivò solo molti anni dopo, con la coraggiosa decisione di rompere con quel mondo. Una scelta difficile, ostacolata anche dal padre, che gli impose un prezzo altissimo: “Prima devi uccidere i nostri nemici, poi forse potrai uscire.” Bonaventura, invece, scelse la giustizia, diventando testimone attivo della possibilità di redenzione e rinascita. Numerose le domande poste dagli studenti della “Corrado Alvaro” e delle altre scuole collegate. Domande vere, profonde, che hanno dimostrato quanto i ragazzi sappiano essere sensibili e consapevoli quando messi di fronte a testimonianze autentiche.

Un’iniziativa che ha lasciato un segno, ricordando a tutti quanto sia fondamentale educare alla legalità già dai banchi di scuola e offrire ai giovani strumenti per costruire un futuro libero dalla cultura mafiosa.


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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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