Roma: Jannik Sinner thrilling al Foro Italico ma… è Finalissima per un italiano dopo 47 anni.

Dopo lo strapazzamento esagerato sul malcapitato Ruud ieri, tutto il popolo dei Carota-Boys si aspettava una serata-passeggiata contro l’americano in “cartadazucchero” dal doppio “first name”: Tommy Paul.

E invece il TENNIS ci ricorda che razza di sport meraviglioso sia, con un inizio thrilling, che vede Jannik irriconoscibile perdere, game dopo game, così, senza reazione alcuna.

6-1 per l’americano, in mezz’ora di gioco surreale.

Poi, pescata chissà da quale riserva di idee ed energie, arriva la riscossa del nostro numero uno al mondo.

Quasi come vendetta per lesa maestà, Jannik Sinner comincia il secondo set a “modosuo” (ogni riferimento a pubblicità caffeiniche è puramente casuale) e, voilà, 6-0 in quattro e quattr’otto.

E visto che c’era, Jannik ne ha fatti altri 3, con tregua al pur forte Paul, solo dopo aver vinto 9 games di fila, complice anche la vescichetta sotto al piede, sintomo fisiologico dei 3 mesi di assenza dai tornei ATP.

Piccolo passaggio a vuoto, reset di sistema e… 6-3 finale, in 1 ora e 44 minuti di partita.

Tommy Paul, numero 12 del ranking mondiale, ne esce a testa alta, ma è Jannik ad approdare in Finale.

Era dal lontano 1978, con il classico “Vip” Adriano Panatta, che un tennista italiano non raggiungeva l’ultima partita del Torneo capitolino.

Lo spagnolo Carlos Alcaraz attendeva già da questo pomeriggio, dopo aver fatto fuori, il nostro Lorenzo Musetti, incapace quest’ultimo di resistere al nervoso, al vento fastidioso e alle bordate del numero 2 del mondo.

La Finale che tutti si aspettavano è servita.

Jannik ci arriva dopo 26 vittorie consecutive nel circuito.

Carlos ci arriva con una condizione forse migliore, con il cerotto al naso e il malpelo sul collo che… forse, fa tendenza!

Che torneo!!!

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