2 parole con… Giancarlo Antognoni

Piacevolissima chiacchierata con il Campione del Mondo del 1982 nonché bandiera della Fiorentina, in vacanza a Locri.

In vacanza da una settimana a Locri, grazie ad amici comuni, Giancarlo Antognoni è stato protagonista stasera di un evento ritagliato ad hoc dall’amministrazione comunale guidata da Giovanni Calabrese.

La serata tenutasi presso il giardino della Fondazione Zappia, con il romantico titolo “Il ragazzo che giocava guardando le stelle”, è stata l’occasione per rivivere i fasti di un campione, le gesta, i ricordi e anche le considerazioni sul mondo pallonaro di oggi.

Prima dell’inizio del dibattito, ne ho approfittato per scambiare con il campione della Fiorentina le nostre proverbiali “2 parole” e…

Giancarlo si è detto davvero entusiasta della sua vacanza locrese, ammettendo anche di aver messo un paio di kili grazie alle lusinghe culinarie a cui non ha saputo dire di no!

Io l’ho trovato in splendida forma, oltre a vantare una abbronzatura invidiabile, ma ho voluto subito incalzarlo parlando di calcio, quello romantico che figure come la sua mi ricordano.

Con 341 presenze in serie A, 73 presenze in Nazionale e 7 goals con la maglia azzurra, Giancarlo Antognoni è la persona giusta per la domanda su dove il movimento calcio italiano sia arrivato oggi.

Mi ha detto di successi nazionali e di vittorie e passi in avanti a livello sportivo generale.

Io però, da mediano tallonatore, ho messo il dito nella piaga di un paio di ambiti a me cari: dal settore giovanile, alla esagerata ed esasperata presenza di stranieri in Italia, ponendo la data del 1995, quella della sentenza Bosman, come lo spartiacque primario di questa situazione.

Antognoni non si è difeso anzi, da buon centrocampista offensivo, ha rilanciato rincarando la dose, dicendo per esempio che vorrebbe allenatori più preparati nei settori giovanili, e trovandosi perfettamente d’accordo sulla questione stranieri.

Ho voluto poi toccarlo nel personale, parlando di bandiere, che ovviamente oggi non esistono più, e il buon Giancarlo pacificamente mi ha risposto che con le regole odierne non può che essere così, lui che invece ha onorato la maglia viola per tutta la carriera, rinunciando alle lusinghe di molte squadre titolate, dove sicuramente avrebbe vinto di più!

Questo l’unico rimpianto di una splendida carriera: aver vinto poco o niente con la sua Fiorentina. Una scelta di cuore e di vita ampiamente ripagata però dal popolo fiorentino, visto che ancora oggi per Giancarlo vivere a Firenze vuol dire essere sempre e comunque al centro dell’attenzione… “Quasi come stessi giocando ancora!

Un piccolissimo accenno alla vicenda che lo ha allontanato dai quadri dirigenziali viola nell’ultimo periodo e, con la classe di sempre, Antognoni ha dribblato la diatriba col presidente Commisso.

Infine ho voluto chiedergli quale fosse stato il goal che, tra tutti quelli messi a segno in carriera, oggi ricorda con maggiore passione, “toccandolo” anche nell’Amarcord di un “NON goal” che ancora ho sotto gli occhi, il 4 a 2 al Sarriá di Barcellona contro il Brasile, inspiegabilmente annullato dall’arbitro.

Giancarlo, con l’emozione di allora, mi ha confermato come quel “NON goal” gli bruci ancora e tanto…

Mentre tra quelli validi ha scelto uno di testa “a volo d’angelo” contro la Juventus, davvero fuori norma, visto che il colpo di testa non è mai stato il suo forte!

Bella serata in un bel contesto, con il dibattito che ne è seguito e gli omaggi finali per un campione in campo e fuori!

Ecco il video della serata curato da Giovanni Marcianò:

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