Crollo Facebook

Le azioni del colosso dei social guidato da Mark Zuckerberg sono crollate con il tonfo maggiore della storia.

Azioni Facebook in caduta libera sotto i 100 dollari.

Le azioni del colosso dei social guidato da Mark Zuckerberg sono crollate registrando il tonfo maggiore della storia.

Dopo aver raggiunto la quota record di 383 dollari in data 13 settembre 2021, da qualche tempo qualcosa sarà andato storto dalle parti di Facebook.

Prima una leggera flessione in linea con l’andamento negativo di tutta l’economia.

Poi il tonfo: il 31 gennaio 2022 è arrivata una perdita di oltre 50 dollari nella stessa giornata, da 300 a quota 250 dollari e la scorsa settimana, dopo una lenta ma constante agonia, l’azione Facebook è crollata sotto la quota psicologica dei 100 dollari.

Oggi è a 95.74 dollari e la discesa non sembra arrestarsi.

Quali le cause?

Io ne ho in mente molte e tutte imputabili alle scelte davvero “poco felici” della direzione del social più famoso, o almeno di quello che era il social più famoso…

Algoritmi molto invasivi e totale mancanza di libertà di espressione le cause principali, a mio modesto avviso.
Un social nato come forma di aggregazione virtuale che nel tempo ha perso tutta la sua grande potenzialità, andando a scegliere il profitto più spicciolo e lasciando all’utente medio un ambiente direi quasi ostile.

Poi la lungimiranza di Zuckemberg e soci li ha portati a sposare il progetto META… Realtà virtuale a gogò in un momento in cui le persone hanno voglia di tornare a respirare ARIA LIBERA e sono sature di bit e di cose che non puoi toccare con mano.

Infine la concorrenza di social più EASY, più facili per tutti, con una diffusione assolutamente più libera e senza le IMPOSIZIONI di regime a cui Facebook da tempo si è piegata.

Ed ecco i numeri della bufera o forse della “tempesta perfetta”:

Un perdita di 9,4 miliardi in nove mesi, con il titolo precipitato a Wall Street, quasi 80 miliardi di dollari di capitalizzazione andati in fumo.

Un crollo del 61% da inizio anno, tale da cancellare 550 miliardi di market cap, e Meta è tornata ai minimi del marzo 2016.

Grande perdita anche nel settore pubblicitario: contro un incremento del 22% dell’anno scorso, le revenue (i profitti) da inserzioni sono scese di pari passo con il fatturato del gruppo, del 4% a 27,2 miliardi.

Ma è l’idea di fondo del Metaverso che forse ha le maggiori colpe di questo disastro!

Reality Labs, cuore di questa scommessa tecnologica e culturale, e Mark Zuckerberg cominciano a farci i conti: tra “headset” di realtà virtuale, avatar che si confondono con l’umano, un intreccio di lavoro e gioco interattivo, attività futuristiche e poco concrete… ecco il Metaverso diventare un flop!

Denunce di inizi fallimentari, utenti che abbandonano il servizio, il caos totale e invece del successo voluto e immaginato da Zuckerberg ecco un vero e proprio mondo di solitudine.

Da non dimenticare poi le problematiche di privacy sui device Apple, dove la proposta pubblicitaria di Meta viene limitata o interdetta e la concorrenza spietata di rivali senza scrupoli ma sicuramente molto più snelli e agili come TikTok.

Insomma per Meta siamo alla resa dei conti: sono previsti licenziamenti a raffica nelle prossime settimane e… chissà forse ancora è solo l’inizio!

Mark Zuckemberg però non sembra preoccupato, almeno non nelle dichiarazioni ufficiali. Lui ancora sostiene le scelte operate e crede ciecamente nel suo Metaverso.

Avrà ragione lui sicuramente!

Intanto però Horizon Worlds, il principale prodotto per i consumatori del Metaverso, ha meno di 200.000 utenti mensili attivi, contro i 500.000 che invece erano previsti per quest’anno…

Sarà solo il tempo a dirci come andrà!


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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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