Carletto Romeo
il mio OLIO extravergine di oliva
Sono un AMANTE della NATURA, non è una novità e quando posso, tempo permettendo, mi dedico alla campagna. Ammetto di essere un ignorante patentato in fatto di agricoltura ma, se c’è una cosa che adoro fare e, a detta di quelli che lo assaggiano ogni anno, pare mi venga pure bene, è l’olio di oliva.
Nella nostra zona esistono diverse cultivar di olive, ovvero le varietà coltivate di olive da olio, ma la stragrande maggioranza dei nostri uliveti ha la supremazia della “Geracese”.
Ho un metodo tutto mio di raccolta: anno dopo anno sono lo zimbello di tutta la zona perché dove tutti i professionisti della raccolta ipertecnologica, partono armati di reti modello Spiderman, scuotitori, abbacchiatori, motori elettrici e diesel, trik-trak, bombe a mano e missili terra aria… io da sempre utilizzo le mie piccole manine e al massimo una cassetta o zaino a mò di marsupio o giù di lì!
Lo so! Ci impiego una vita a farle tutte, ma a me piace così! Adoro sentire al tatto la pelle liscia e vellutata delle mie amiche dai colori cangianti, dal verde acido all’olivastro (stavo per dire verde oliva, ma prometto, almeno qui, di non tediare il gentile lettore coi miei giuochi di parole!).
Sono orgoglioso però di sottolineare che la mia raccolta “esclusivamente a mano” non ammette deroghe, nel senso che una oliva caduta a terra non la raccolgo! Da qui si può capire come mai ho l’olio + buono del mondo, mi si perdonerà la presunzione! Olio che, con le dovute cure, arriva anche ai 2 anni di invecchiamento senza il minimo difetto.
Il difetto (ahimé) lo avverto io, al gusto e all’olfatto, quando mangio altrove con l’olio “altrui” e… ecco perché spesso altrove non mangio proprio del tutto!
Naturale, naturalista e naturista (che forse vuol dire tutt’altro) ecco di pari passo la scelta del frantoio dove produrre il mio olio. Non poteva che essere quello con il procedimento + antico e meno tecnologico presente in zona…
Dal 1957 ad Agnana Calabra il signor Nicodemo Furfaro gestisce un frantoio tradizionale. Questo video riassume tutte le fasi di lavorazione: dalla macina delle olive, alla sistemazione della pasta ottenuta sugli appositi dischi detti “fiscole” (ì zimbili), alla pressa degli stessi fino a 400 atmosfere di pressione con la fuoriuscita del composto di olio ed acqua di vegetazione, fino alla separazione dei componenti tramite centrifuga e lo smaltimento della pasta secca detta “sansa”.
Questo è l’unico sistema “a freddo” oramai in disuso poichè soppiantato dai nuovi sistemi moderni con alte temperature di esercizio. Dalle olive raccolte a mano al prodotto finale, l’olio extravergine, grazie al procedimento antico di macinazione tramite pietra, pressa meccanica e separatore finale “a freddo”.
Puoi trovare il Frantoio oleario “tradizionale” Furfaro Nicodemo ad Agnana Calabra in provincia di Reggio Cal.
Eccoti il link del video:
La stagione non è ancora finita e… se magari volessi darmi una MANO!?! 😀
P.S. come vedi c’è già qualcuno che mi aiuta, ma è uno di poche parole!