Storia d’Italia “spicciola” e lo stato amico: imu.

Un bel giorno 3 furbacchioni, che fino ad allora non avevano lavorato nemmeno una volta in vita loro, pensarono che forse nel futuro si poteva fare ancora meglio!
Studiarono il modo migliore per poter rubare e “prelevare a vita” dalle tasche di tutto il popolo.

E quale poteva essere l’unica “cosa” certa e sempre presente nel tempo?
Il più furbacchione dei tre, proprio quello che aveva sempre vissuto alle spalle di chi lavora, rispose con flemma: “Non la cosa ma la CASA.”

Gli altri due gli risposero scettici:
“Ma come facciamo a rendere “giusto” tale tributo così impopolare?”
“Semplice” replicò la mente geniale. “Diciamo a tutti che servirà UNA TANTUM, “solo” per entrare in Europa”.

Fu l’inizio delle menzogne e dei pianti mediatici con annesse fantomatiche NECESSITÀ improrogabili per il paese, per le quali tutti noi avremmo dovuto fare sacrifici… Lacrime e sangue, per una NOBILE CAUSA!

Nacque così l’ISI: imposta straordinaria sugli immobili.
Avrebbe dovuto essere STRAORDINARIA, appunto, e UNA TANTUM, cioè solo per quell’anno!

Ma ai furbacchioni di cui sopra, che avevano fatto centro realizzando che il giochino “funzionava”, gli piacque così tanto che pensarono di confermarla.
Ma quale poteva essere stavolta la giustificazione da dare “in pasto” al popolo?

Facile!
La tramutarono in imposizione locale con un doppio beneficio:
1- eliminare i trasferimenti ai comuni e destinare le risorse verso altre “loro” necessità;
2- togliersi di dosso la patata bollente impopolare.

Col popolino inviperito a protestare se la sbrigassero sindaci e amministratori locali.

Nacque così l’ICI (imposta comunale sugli immobili).

Chi aveva lavorato col sudore per costruire “un mattone” di CASA, doveva ogni anno, “in vita o post mortem”, rendere l’obolo per mantenere un sistema, i suoi fautori e soprattutto i nullafacenti furbacchioni.

Continua…

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