Atto finale

"Il buco nero della mia felicità, tu, spegni l'Universo"...

Pensieri Inversi

di Daniela Rullo

Le parole d’amore
scivolano senza segni
Restano impresse
L’odio e il disprezzo.

I bei momenti
cadono nell’oblio e
ci devi andare con il lume a
ripescarle,
come i pesci sotto il ghiaccio nel
freddo e lontanissimo Canada.

Taglia, una lastra come la lama del
rasoio, la finestra rotta.
Quante volte hai sentito colare il
rosso del mare per la cruenta caccia?
Tu spegni l’Universo.

La tua luce è il buco nero della
mia felicità.
Mi cullo nella sera
circondata da gracidanti e
ingravidate rane.

Ma io non sono una vacca da latte,
forse un marsupiale o
una divoratrice di ostriche.
E dire che le cose mollicce non
le ho mai amate.

Mi cadono le ossa,
l’impalcatura sterile della
mia torre di ferro.
Non trattenere la piena.
L’acqua arriverà potente,
rompendo argini di
divieti e costrizioni.

“Ci avete esasperati, condannati,
impoveriti!
Andate alla mensa dei poveri a
timbrare il biglietto di quei
nauseabondi cadaveri ambulanti che
testimoniano la loro presenza con
puzze orribili e vomitevoli,
è la povertà!

“Chi sei? Dove vai?
Scrivi quello che hai da dire e
poi mangiati la carta.”
“E tu perché mi tocchi?
Non alzare il pugno sulla mia faccia o
prenderò il coltello e
te lo pianterò in pancia!”

Chi non ha niente da perdere non
ha neppure niente per cui vivere.
La paura di morire passa quando
la speranza di un domani svanisce.
Ma tu…

Dimmi parole d’amore,
bugie dipinte di fiori,
balli allacciati, corpi promiscui.
Metti colore in questi giorni duri.
Salteremo un’altra Primavera per
tuffarci direttamente in
mare, come orche affamate
di corpi da baciare.

Il nostro impatto solleverà
chilometri di spuma…
Tutta la potenza esplosiva di noi
cadrà nel buco nero della mia
felicità…

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Daniela Rullo

2 commenti

  1. Stavolta l’ho letta. Belle immagini. Tuttavia le tue licenze grammaticali distraggono il lettore dalle pur belle descrizioni metaforiche. È evidente che scrivi di getto. È giusto che sia così!

  2. Ma grazie. Sono contenta mi si possano perdonar le mie licenze, siano esse grammaticali o cosa… e a questo punto sarei davvero felice di poter leggere a mia volta qualcosa di tuo. Attendo con viva curiosità. A presto

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Carletto Romeo