Spread or not


A tutti quelli che come me non masticano di economia, non fanno previsioni politiche e vivono alla giornata rimanendo “alla finestra”, osservando il mondo che ci circonda nelle sue evoluzioni giornaliere, sarà suonato alquanto STRANO il verificare che lo SPREAD in questo periodo sia ai suoi minimi storici, sotto quota 100.

Che cosa è lo SPREAD: non è una parolaccia, tranquilli, anche se mi verrebbe da scherzarci su, dicendo che fra le parolacce è la peggiore!

Senza tediare il gentile lettore con termini e spiegazioni pallose, si può definirlo come il
“differenziale” di rendimento tra i titoli tedeschi (i Bund, presi come riferimento vista la forza e solidità dell’economia teutonica) e quelli italiani dello stesso tipo e durata e, semplificando molto la cosa, si intende con quel valore in definitiva il “termometro” della situazione economica del nostro paese.

Ma come?
Come è possibile che in piena pandemia, con una situazione così difficile, paragonabile alle crisi economiche storiche, o ai periodi di guerra, come è possibile dico, che tale dato sia ai minimi storici?

La mia domanda è ovviamente provocatoria! So benissimo che a far scendere codesto valore è stata la nomina a Presidente del Consiglio dei Ministri del Dr Mario Draghi, già governatore della Banca d’Italia e poi soprattutto leader apprezzatissimo all’estero, per aver condotto per diversi anni con merito la Banca Centrale Europea.

È bastato che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo convocasse per assegnargli il compito di formare un nuovo governo, all’indomani della crisi voluta da Matteo Renzi, per far così scendere in picchiata lo spread a valori che non erano consueti per il paese Italia.
Come è bastato che al governo ci fosse l’accoppiata Lega – 5 Stelle nel 2018 per farlo schizzare ai massimi storici, in vetta a quota 300!

Ricordo ancora i momenti descritti allora come “drammatici” dagli analisti “econopolitici” o “politicheconomici”, periodo però se non ricordo male, “senza” Covid, pandemie mondiali, pianti, cavallette o altri flagelli di Dio.

Se allora erano momenti drammatici, oggi gli stessi analisti come li definiscono? Loro che sanno sempre tutto su… TUTTO!

Eh allora?
Come interpretare queste cose?
Come decifrare questo dato?
Che valore reale dare a ‘sto benedetto spread?

Indubbiamente a pensar bene alla nostra “ex-vita”, a quello che “normalmente” tutti facevamo in periodo “pre-covid”, mi vengono i brividi… Realizzando che allora ci preoccupavamo per cosucce da niente in confronto ad oggi, ora che la preoccupazione principale è quella di non contrarre il virus, e quella secondaria, ma non meno impellente, è quella di “tirare a campare” economicamente parlando, senza poter lavorare!

La domanda che mi pongo è la seguente: cosa preferisco?
Lo spread a 300 e un paese libero di lavorare o lo spread a 90 e un paese praticamente ancora “legato” al palo dai divieti?

La domanda è stupida e ne sono consapevole. E’ allo stesso tempo fuori luogo!
Ma io la voglio porre lo stesso in questi termini: la nostra vita quotidiana, il nostro benessere inteso come fisico, psichico ed economico può dipendere dallo spread?

Se così fosse allora oggi noi Italiani dovremmo essere il popolo più felice al mondo!

Invece non mi pare sia così!

Auspico che il nostro neo-presidente del consiglio inizi subito a lavorare nell’interesse di una nazione che è allo sbando, eccezion fatta per alcune categorie che dalla pandemia non hanno avuto nessun tipo di ripercussione negativa, per non parlare di quelle che addirittura ci hanno puro lucrato!

A Mario Draghi l’arduo compito di far “convivere” all’interno del suo governo forze politiche che per natura, fatti, parole e omissioni hanno litigato e fatto a pugni in passato e… litigheranno e faranno a pugni anche in futuro!

Ci si augura che almeno in questo frangente così urgente per il paese ci si dimentichi di tutto, spread compreso, e si faccia il possibile per sanare alcune ferite del mondo economico, miracoli in alcuni casi, cose semplici e fattibili domani in altri.

Certamente le categorie più bisognose non sono quelle che lucrano sullo spread: è certamente un dato che va tenuto sempre d’occhio visto che dallo stesso dipendono gli interessi passivi che gravano nel tempo sul paese Italia, e di conseguenza poi sui suoi cittadini…

Ma mi permetto di sottolineare come ora… ALTRE siano le urgenze inderogabili!

Chi ora rischia di fallire e non riaprire più la propria attività…
Chi ora non riesce ad arrivare a fine mese…
Chi ora deve provvedere a pagare le tasse ad uno stato che per quasi un anno gli ha impedito di lavorare, giustamente in vari casi, in maniera iniqua in molti altri!

Sembra uno scherzo, ma non lo è affatto!

Tanto chi vive di spread, di ask o di bid, sa come speculare in ogni momento… Lucra su uno spread basso allo stesso modo di uno spread alto…
Chi vive con una partita iva… INVECE NO!

Caro presidente Draghi, buon lavoro e… Se per un attimo dimenticasse lo spread e le banche…
Non sarà un dramma!

Ci penserà a pandemia finita con l’Italia intera pronta a “lavorare” ancora con Lei!
Con tutte le categorie lavorative messe in pari condizioni!
Con equità REALE e non solo “a parole”!

Con stima!

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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

2 commenti

  1. L’economia, e ancora più la finanza, è materia strana. Nella fisica ad azione segue reazione. In economia pure, ma … la reazione non è proprio immediata. Quindi all’azione (leggi pandemia) seguirà una reazione (crisi delle borse, periodi di inflazione, impoverimento globale) ma non si sa quando e in che misura. Finirà l’influenza, ma le vacche dimagriranno. Saluti e abbracci(virtuali)!

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Carletto Romeo