Arzira

Per i "Proverbi i Don Cicciu" una massima sulla casualità degli eventi e sulla indispensabile arte... dell'arrangiarsi!

Proverbi i Don Cicciu

Arzira


Arzira jia pe’ d’ogghiu…

mi scordai u ‘mbullagghiu…

mo’ mu scippu e mo’ mu tagghiu…

mindi futtu du ‘mbullagghiu!


La scorsa sera sono andato a prendere l’olio…

ho dimenticato però il tappo…

ora lo strappo e ora lo taglio…

perdindirindina me ne frego del tappo!


Massima sulla casualità dell’universo, dove un tappo in più o in meno… non deve complicarci la vita: per la serie “fregatene del mondo!”


Etimologia e origine greca

Sono davvero onorato di aggiungere una postilla molto gradita da parte del Professor Saverio Carioti, studioso delle origini greche del dialetto calabrese, che ci serve su un piatto d’argento l’etimologia del termine “‘mbullagghiu”, nella versione del suo dialetto davolese: “Mbudhàgghju”.

Mbudhàgghju – Turacciolo – Tappo –dal greco ἔμβολον (èmbalon) – turacciolo – Nel dialetto è caduta l’iniziale i della preposizione in (corrispondente alla greca εν, mentre in entrambe la n e ν (niu) davanti ad una labiale diventano m in dialetto e μ (miu) in greco

– Inoltre la λ (lambada), che nella radice del verbo è doppia) ha avuto come esito in dialetto la d cacuminale (dh) – Infine nel dialetto il suffisso agghiu è proprio del diminutivo.

Quindi abbiamo: m – budh – agghiu – ἔμ – βολ – ον; le radici (budh e bol) sono identiche perché l’esito della o latina e greca nel dialetto davolese è u. Dalla stessa radice: mbudhàra – Turare –Tappare – Dal verbo greco ἐμβάλλω – (emballo stessa radice di (ἔμβολον) con il significato di “mettere dentro”, oppure εμβύω (embyo) turare. Rohlfs: βυλλῶ (Byllò) – otturare – Otranto: viddò, viddinno ‘otturare’; Inf. Viddisi. Otranto: viddima ‘tappo’, siroviddima ‘cavatappi’.

– Dalla stessa radice ἐμβολεύς (embolèus) – Cavicchio – nel dialetto davolese “pizzùcu”. Embolo – Termine della lingua italiana, preso in prestito dall’antico greco, e utilizzato in medicina con il significato di “Formazione solida, liquida o gassosa che occlude un vaso sanguigno”; quindi l’embolo non è altro che “un tappo”.

Neogreco βούλλωμα (bùlloma) “il sigillo” – Bova: vtiddoma, vüdduma ‘il tappo’. Marzano: mbujàgghiu e mbudàgghiu – Tutto ciò che serve per otturare – dal greco ἔμβαλος (èmbalos) – cuneo, tappo.


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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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