Sentirsi come Farinelli

Ciao, sono PiccolaFlò, una donna della “Costa dei Gelsomini”, che ha voglia di dire la propria su ciò che la circonda, a cui piace scrivere di argomenti seri, a volte meno seri, di ciò che si racconta facilmente ma anche di cose che NON si dicono, per pudore o per vergogna, o per paura del giudizio altrui. Parlo da donna, soprattutto alle donne, perché le conosco meglio. Ma parlerò anche di uomini, e se vorranno converseremo insieme, per capirci di più, le donne che vengono da Venere e gli uomini che vengono da Marte. Io intanto comincio da qui…


Sentirsi come Farinelli

Anche le donne possono sentirsi come Farinelli.

Il primo consiglio di PiccolaFlò: se sei una donna, NON dire MAI ad un uomo che ti piace e con cui vorresti uscire (per più di un caffè), che hai castrato, volontariamente e consapevolmente, il tuo animale del cuore… Potrebbe essere l’ultima volta che lo vedi! Fidati!

Infatti, se un uomo sa che hai castrato il cane, il gatto, entrambi, gli prende un accidenti e ti guarda come se tu fossi un Mostro, dotata come Edward, di forbici alla mano, e fossi lì pronta a castrare anche lui. Se glielo stai dicendo al bar, davanti ad un caffè, al primo appuntamento, scapperà ancora prima di averlo bevuto.

Però, quante di voi hanno un gatto maschio per casa sanno benissimo di cosa sto parlando! I mici di sesso maschile, infatti, emanano odori nauseabondi durante il periodo dell’accoppiamento… e addio letti, divani e chissà che altro! E così, capitemi, anche voi avreste pensato di dover fare… ZAC! al vostro gatto.

E le donne insomma? Ritornando al mondo umano. Che c’entrano le donne con i gatti e soprattutto con Farinelli e la castrazione?

Le donne son fatte per fare figli”: un dato di fatto, certo, ma nel “tono” della frase, il sotto testo, vi è anche un certo retaggio culturale. Qui dalle nostre parti mi è capitato tantissime volte di sentirlo dire, non certo come dato scientifico (di chi ha scoperto l’acqua calda!), e credo anche voi lo abbiate percepito allo stesso modo.

MA, dicevamo, ci sono tanti “ma” prima di “fare” un bambino! Partiamo da una cosa importantissima: occorre essere in due e soprattutto “volerlo”, oltre a poterselo permettere (economicamente).

Vediamo nel dettaglio cosa accade.

I figli costano e vanno mantenuti, quindi occorre lavorare. Lavora solo lui, per mettere i soldi da parte, comprare casa, pagare il mutuo? E come può riuscirvi, da solo? Lavoro sì o lavoro no per le donne? I soldi che mancano sempre, i problemi che sono tanti, si finisce così: a litigare! E dopo anni di storia d’amore si è sull’orlo della separazione.

Ad un certo punto, lei trova una soluzione, un lavoro, finalmente, ed è anche brava! E allora si va a convivere. Perfetto.

Trovato il “nido d’amore” non è però più il tempo di “amarsi”: perché No!, “se il capo sa che vorrei essere incinta mi licenzia”, e se per caso il bebé arriva, all’ultimo minuto, e non me l’aspettavo, mi fanno sentire persino in colpa (non potevo fare attenzione? … Ma perché, lui, non poteva fare attenzione?)”. Questi e altri, mille pensieri, a rovinare l’inizio di una gravidanza!

In tutto questo, gli anni passano e quando è tutto pronto, a quel punto, è passata anche a lei tutta la “fantasia” e i bimbi non arrivano! Ma il problema resta femminile, molto meno maschile, sempre per il dato puramente obiettivo del tempo che sulla donna infierisce prima e segna un passo più veloce di quello che usa con gli uomini (che per “decidere” di avere figli ci mettono almeno dieci anni di più, o forse mai!, e se lo possono anche permettere, dato il loro orologio biologico più lento).

Dicevamo, siamo arrivati al punto della storia in cui alle donne passa la voglia, passa l’amore, passa il desiderio, la forza fisica, tutto. E non ne vogliono più di figli: mettetevi voi con tale stato d’animo, a doverne fare “a comando”.

Per concludere, dai 30 ai 40 anni (giacché sotto i 30 anni, oggi, quasi nessuno comincia a metter su famiglia), in un batter d’occhio, siamo passati da “troppo giovane per fare la mamma” a “troppo vecchia”.

E allora che si fa? Bene. Personalmente, mi sento di dire alle donne che non devono permettere agli altri di farsi castrare nei propri desideri. Vogliono fare un figlio… e che lo facciano, quando “se la sentono”, quando sono “pronte”, senza troppe paure. Non vogliono un figlio e allora che non lo facciano (ci sono molti uomini che faranno i salti di gioia per questo). Tutto sta nel non farsi condizionare dalle logiche di un paesello qualsiasi, di una periferia qualsiasi. Non siete le sole ed uniche, non siete “extraterrestri”.

Secondo consiglio: non fatevi venire il senso di colpa sulla scia di domande indiscrete, del tipo: “Quanti anni hai? Sei sposata? E perché non ti fai un figlio?”.

A queste domande, che sempre esisteranno, sappiate rispondere che siete libere di scegliere (anche di non essere puramente considerate “vacche da latte, buone solo a riprodursi”).

Le donne che si sentono come Farinelli… non vogliono essere castrate a loro volta, da un sistema che funziona ragionando un po’ troppo da uomini. Le donne hanno bisogno di meno “pressione”, di non sentirsi additate come “strane”, persino dalle altre donne, quelle “normali”: “ma come, NON vuoi avere ANCHE TU dei bambini?”. Magari Sì, certo, li vorrei avere con una tranquillità d’animo che non mi faccia venire l’angoscia perché non posso permettermi una gravidanza (e non è detto che necessariamente ci debba o possa aiutare economicamente qualcuno). Oppure No, certo, NON voglio avere figli, ma sono comunque una donna e NO, non sono lesbica e NO, non sono zoccola e NO, non odio gli uomini e NO ancora, non mi sento in colpa per non avere un istinto materno sviluppato come si deve, (o magari me l’hanno castrato in età “fertile”) e Sì, forse sto pensando di più al lavoro e alla carriera (perché ho bisogno di sopravvivere)!

Ebbene, sapete come la penso? Si è veramente liberi se si conduce la vita che si era scelto di condurre, con gioia e serenità. E se non si riesce ad essere del tutto liberi, perché qualcosa ce lo vieta, cercate di essere comunque pacificate con i vostri desideri più profondi. Pensate bene a ciò che volete. Pensatevi seriamente.

Le donne non fanno figli non solo perché ad un certo punto non possono più, in quanto il sistema ha bruciato loro gli anni migliori, ma magari perché non hanno trovato un compagno adatto, con medesime voglie e bisogni.

Quando qualcuno o qualcosa impedisce alle donne di esprimere pienamente e liberamente il proprio “istinto di donna” (materno o meno che sia) … anche loro si sentono “castrate”, come Farinelli, provando la medesima rabbia di un usignolo rinchiuso in una gabbia. E non mi sembra affatto giusto che per un po’ di emancipazione femminile si debba per forza pagare un prezzo così alto.

Qualcosa andrebbe davvero cambiato. Prima di tutto, ricominciando da noi!

Siate felici di essere donne. Non abbiate troppa paura: accada quel che accada!

E se poi volete la cicogna… Mi raccomando, NON fatevi vedere troppo con le forbici in mano, altrimenti, poi, gli uomini… se la danno a gambe levate!

Parola di PiccolaFlò 😉


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Daniela Rullo

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Carletto Romeo