Venere vs Marte


Oggi abbiamo il piacere di avere con noi la Dott.ssa Piccolo Fiore, che ci parlerà di quanto si esprimano in maniera completamente diversa gli uomini che vengono da Marte e le donne che vengono da Venere, riguardo i diversi approcci che si hanno nei confronti dell’altro sesso, del loro diverso linguaggio utilizzato, nella comunicazione interpersonale, degli aspetti “patologici” della fissazione, sia essa maschile che femminile, e in definitiva, su come sarebbe più facile se parlassimo la stessa lingua!


Venere vs Marte

Buongiorno a tutti, quest’oggi vorrei parlarvi di Marziani e Venusiane. Mi servirò della collaborazione del mio barman di fiducia, il Sig. Boh, il quale, dato il lavoro che svolge, ha la possibilità di ascoltarne di ogni, complici boccali di birra, cicchetti di vodka e sporadiche genziane. Dai suoi racconti anonimi ho preso spunto per i miei appunti “di genere”.

Cominciamo col dire che le donne, tra loro, sono molto più esplicite (circa le confidenze reciproche riguardo l’altro sesso) di quanto non lo siano gli uomini. Questi si limitano a immaginare come, dove, quando poter esprimere la propria conoscenza dell’arte amatoria, fantasticando di donne da copertina, da web, da video, persone esistenti ma lontanissime dal quotidiano (si guarderanno molto bene dal parlarvi della propria di donna, la terranno ben al sicuro da indiscrezioni, per non suscitare l’interesse degli altri maschietti, potenziali rivali).

Le femminucce, invece, e Boh ne conosce il linguaggio da scaricatrici di porto, parlano tra di loro di persone reali, anche vicine, vicinissime (dal fratello agli amici, i fidanzati, gli amanti, gli sconosciuti). Le donne, e questo è bene che gli uomini lo sappiano, sanno passare allo scanner ogni più piccolo vostro difetto, fisico e/o caratteriale.

Facciamo alcuni esempi: “Ah che bel pacchetto!”, detto in prossimità di un essere maschile di bell’aspetto e con pantaloni attillati che lascino immaginarne il contenuto, non starà mai ad indicare un regalino infiocchettato. Con l’utilizzo, sin dall’infanzia, di una maggiore quantità di parole, rispetto a quanto non facciano gli uomini, queste cominceranno a parlare per metafore e a ridacchiare di voi (maschietti), ignari di ciò che vi sta per accadere (verrete, a breve, letteralmente “vivisezionati”, analizzati in ogni vostro singolo atteggiamento). Si partirà da “quota 100” (punti) e probabilmente si andrà a scendere, mai a salire. La “selezione” femminile saprà essere maggiormente spietata rispetto a quella maschile.

Vediamo nel dettaglio: capelli presenti (a meno che non vi piacciano i pelati), si resta a quota 100; un abbinamento sbagliato nell’abbigliamento e scendiamo già di 10/20 punti in un colpo solo. Se poi l’uomo è vestito in maniera troppo da fighetto, sarà GAY (zero punti, all’istante). Se il pantalone sarà troppo attillato? GAY. Se la mano verrà agitata in maniera troppo femminile, GAY. Se l’andatura è da gambe strette e culo all’indietro, GAY. Se indossa un foulard, GAY. Se prende un Martini con ciliegina, GAY. Se dirà che non ha troppo appetito, GAY. Se parlerà più col barman che con voi, GAY. Se non vi degnerà di uno sguardo, se non ci proverà, GAY (ma se ci dovesse provare subito, TAMARRO). Se si girerà a parlarvi ma avrà il volto un po’ arrossato come di chi, sì certo, come il vostro, quando vi fate la pulizia del viso, o si presenterà con le sopracciglia troppo perfette, da chi se le ha appena fatte sistemare dall’estetista, GAY. L’unico atteggiamento femmineo ammesso che possa attirare la donna sarà esclusivamente quello dell’artista, che a quel punto (anche se fosse davvero omosessuale) passerà per Dandy, per “gnocco”, al massimo per un uomo diverso, gentile, “originale”.

Invece, parliamo di quando ai maschi piace una femmina (non una donna), in una modalità più istintiva. Egli passerà in rassegna, in sequenza: il sedere (infatti vi farà passare “avanti”, mica per galanteria, bensì per guardarvi “l’andatura”), il seno, il vestito, ciò che si intravede sotto al vestito, o ciò che l’abito lascia immaginare, i capelli, le labbra, le unghie lunghe o meno, laccate o no, e gli occhi (gli occhi li guarderà per ultimi, restandone infine ammaliato). Ma se prima non lo avrete colpito con questi aspetti puramente fisici, non si fermerà mai ad ascoltare (fingendo) nessuna delle parole che voi pronuncerete.

Saranno le labbra che osserverà, non udendo alcuno dei vostri discorsi. Saranno le mani che immaginerà muoversi, abili, quelle che farà finta di osservare con attenzione, quando voi infastidite, direte che vi si è rotta l’unghia. Vorreste essere perfette ma l’uomo non noterà un vostro solo difetto, se prima sarà stato attratto anche soltanto da una delle parti del corpo sopra menzionate. L’essere depilate, a quel punto, passerà in terzo/quarto piano. La vostra laurea o intelligenza, o bravura, non aggiungeranno nulla, se vi avranno già scelte a prescindere dai vostri requisiti culturali, se le “basi” di partenza avranno già superato abbondantemente il “test”.

Dicevamo però che le donne parlano degli uomini in un modo che gli uomini spesso non immaginano neppure. Tra amiche salteranno fuori misure, dettagliate fino al centimetro, forme, segni particolari, durata della performance, il linguaggio che lui avrà utilizzato in quei momenti lì (da porco, da maniaco, o peggio, troppo mieloso e sdolcinato), le posizioni adottate, con un ragguaglio su forza fisica, grado di mascolinità, eventuali difetti o incapacità rilevate. Soprattutto, le donne vi bocceranno subito se: puzzate! Se vi puzzano i piedi, l’alito, il vostro ph, se non utilizzate l’acqua (ed anche il sapone) prima che lei possa valutare con sguardo (e gusto) attento se siete dotati o meno di uno “strumento valido ed efficace”, allora farete prima ad aggiustare il tiro o a ritirarvi, risparmiandovi una brutta figura.

Tutte queste cose, non sempre, ma spesso lo sono, rientrano nelle confidenze femminili davanti a qualcosa da bere, che sia un thé o una birra, non fa differenza. Il nostro Boh sentirà risatine soffocate, qualche esclamazione di profonda sorpresa o dei “NO!” inoriditi e una serie infinita di “Noncipossocredere, maddai!”. Le donne possono arrivare a dirsi TUTTO, o quasi. Il tradimento dei segreti di una donna da parte della sua più cara amica è qualcosa di assolutamente mostruoso, pena (come minimo) il toglierle il saluto… A vita!

Tornando ai diversi approcci: oggi le donne vanno a caccia, quanto e anche più degli uomini (visto che i maschietti sembrano totalmente disinteressati nei confronti delle donne). Queste ultime, infatti, diranno spesso che sembrano essere diventati tutti… GAY. Gli uomini, d’altro canto, si sentiranno fin troppo “cacciati”, verranno inibiti i loro istinti e tenderanno a pensare che il gentil sesso è diventato troppo “mascolino”, esageratamente aggressivo, che le donne non sanno più cucinare e che se vogliono la parità e che, allora, si paghino da bere da sole! Eccoli qui, a questo punto, questi Marziani e queste Venusiane, che non riescono più a trovare terreni d’intesa che non siano storie di sesso senza sentimentalismi, per non soffrire e non complicarsi la vita.

Alcuni comportamenti restano però immutati e pressoché immutabili: se per lui siete un’amica… Non avrete speranze, lo sarete e basta, senza che lui possa cambiare idea; se, invece, per lei siete solo un amico… avrete molte più possibilità di riuscire a conquistarla. La donna può cambiare idea su di un uomo e le piacerà anche se non ha un aspetto esteriore del tutto perfetto: la colpirà la sua intelligenza, la sua simpatia, e potrà succedere sempre, anche dopo anni.

L’uomo, invece, seguendo il proprio istinto animale, potrà vedervi diverse se avrà preso una botta in testa oppure se vi sarete trasformate a tal punto da non essere riconoscibili. Facciamo un esempio: dimagrite di 10 kg, se siete un po’ rotondette, vestitevi in maniera da valorizzare tutte le vostre forme, avanzate con postura da donna determinata ma mai rigida, utilizzate tutta la vostra sensualità e quando sarete nella concessionaria e chiederete l’aiuto proprio del vostro ex compagno di scuola che non vi vede da 20 anni (e si ricorda di voi soltanto per la vostra intelligenza e gli occhiali spessi) potrete godere del fatto che vi guarderà con occhio languido, dapprima neppure riconoscendovi, poi meravigliato, infine da maschio che brama la sua preda (ma questo è il capitolo intitolato “Cicciottelle alla riscossa”, ancora in lavorazione).

Il problema è che tali cambiamenti della propria fisicità possono arrecare grandi soddisfazioni ma sono armi a doppio taglio: siete proprio sicure di volere che quel vostro ex compagno belloccio dagli occhi verdi vi guardi pensando “Bellissima”? Sì, lo so che lo vorreste, per tutti i barattoli di Nutella che non avete più toccato. Però, dopo averlo conquistato, vi annoierà, fidatevi. Meglio avere obiettivi futuri, guardare avanti, che il passato è passato!

Concludendo, mi volevo soffermare su quegli aspetti “insani”, sia femminili che maschili, riguardo il voler piacere all’uomo o la donna dei vostri sogni. Finché ci si limita ad una “fissazione” non patologica, siete ancora in tempo a non passare per degli idioti/e. Quindi: smettete di fissare la foto del profilo sospirando (per le donne), lasciandovi andare a pensieri erotico-sessuali (per l’uomo); non è che guardando lo smart-phone più spesso del solito avrete maggiori probabilità di ricevere messaggi da chi vi farebbe piacere riceverne (tanto ne riceverete da tutti, tranne che da lui/lei); passare sotto casa dell’altro non necessariamente ve lo farà incontrare (per la legge di Murphy, il vostro oggetto del desiderio sarà in quel momento, per puro caso, sotto la vostra di casa, che abitate sulla Statale e ci si deve passare per forza, senza che vi facciate già delle illusioni); non pensate di essere voi l’”eccezione” (perché non siete la protagonista di quel tale film che ha un titolo così chiaro e lineare come “La verità è che non gli piaci abbastanza”); soprattutto, gli “avolteritornano”, è sempre vero, lo fanno quando a voi non importa più nulla di loro (e ci potevano pensare prima!).

Insomma, è proprio vero che “in amore vince chi fugge” ma gli uomini che vengono da Marte e le donne che vengono da Venere non hanno poi tutte queste grandi differenze tra loro. Ci sono soltanto momenti della vita diversi, con desideri diversi, che fanno incontrare persone “diverse”. Quindi, tutto sta, non solo nell’incontrare la persona “giusta” ma questa deve essere, allo stesso tempo, quella che fa scattare l’ON, che voglia esattamente le stesse cose che vuoi tu, nello stesso momento, e soprattutto che parli la tua stessa lingua (insomma, ci vuole una gran “botta di cu… fortuna”).

Bene, il nostro tempo è scaduto e siamo giunti alla fine. Spero di essere stata chiara ed utile. Se volete qualche altro chiarimento, scrivete pure una mail, all’indirizzo che troverete sulla pagina web del canale radio, vi risponderò in privato. Grazie dell’ascolto e buon proseguimento di giornata a tutti.

30 MINUTI DOPO…

Arnold, dai su, andiamo a fare due passi sul lungomare, chissà, potremmo fare degli incontri “casualmente” piacevoli, no? Ah sì, cavoli, il cellulare, dove ho messo il cellulare? Fammi controllare se ha chiamato qualcuno mentre facevo quella benedetta intervista alla radio, che ho dovuto disattivare la suoneria, mannaggia! Eh… ehm… no, niente Arnold, nessuna chiamata, nessun messaggio… Vabbè, sì, lo so, lo sappiamo, si predica bene e si razzola male qui! Che ci vuoi fare Arnold, non mi guardare con quel musetto, siamo solo esseri umani, pieni di contraddizioni. Mica possiamo essere tutti cani di razza, super intelligenti come te, Arnold, eh eh eh”.

Saluti da PiccolaFlò

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Daniela Rullo

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Carletto Romeo